Rapallo - Guida Turistica

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 Anticamente il borgo di Rapallo, precisamente nel periodo medioevale, non fu mai racchiuso da imponenti mura grazie alla presenza delle alte case nel centro storico che costituivano una sorta di muro naturale. A tesi di ciò il mancato ritrovamento da parte degli storici di vecchie mure o recinzioni, presenti invece nella vicina Chiavari. Il controllo del borgo si era basato soprattutto alla presenza delle innumerevoli torri sparse lungo le colline antistanti Rapallo. Nel territorio rapallese delle tante erette nei secoli precedenti solo quattro sono sopravvissute a crolli o demolizioni necessari. Si possono citare la: Torre dei Fieschi, Torre Baratta e la Torre dei Morello. La maggiore ed la più importante è la Torre Civica, opera del 1473 nata per volere dei nobili cittadini per simboleggiare la pace tra gli abitanti. Il 5 gennaio 1473 le famiglie nobili della città si riunirono in un consiglio nobiliare e assieme decisero che per simboleggiare la pace doveva essere creato un monumento che identificasse tale avvenimento.
  La torre prese quasi subito forma affianco alla Chiesa di Santo Stefano diventandone poi il campanile. Dopo un leggero restauro (1531) si decise di aggiungere alla torre, nel 1581, un pinnacolo con terrazzo in marmo e una nuova campana. Nel 1692 Gio Battista Canevaro ne ripropone il restauro, spostando l'orologio più in basso, sostituendo gli ingranaggi e una più curata manutenzione. Durante un temporale nel 1873 un fulmine colpisce la sommità della torre distruggendo il terrazzino in marmo costringendo ad un tempestivo intervento, scongiurando un crollo. Nelle due guerre mondiali verrà sistemata una sirena d'allarme successivamente rimossa. Negli ultimi anni la torre era stata ingabbiata da ponteggi di rinforzo, ma grazie a fondi europei, statali e regionali nel 2002 l'opera viene messa sotto restauro, rinforzandola con colate di cemento e restituita ai rapallesi. Destino molto più tragico e crudele venne invece riservato alla cinque porte che racchiudevano l'antico comune rapallese. Nei vari lavori di ampliamento delle sedi stradali per Chiavari e Santa Margherita Ligure le porte risultarono d'intralcio nei progetti, destinando la demolizione la soluzione più ovvia. Nemmeno la tratta ferroviaria, giunta nel 1868, sacrificò la vecchia porta adiacente l'attuale stazione ferroviaria, scatenando innumerevoli proteste dei cittadini rapallesi. L'ultima porta fu ufficialmente demolita nel 1896 per consentire il passaggio della strada per il Santuario di Montallegro. La Porta delle Saline è l'unica porta, delle cinque esistenti, rimasta in piedi nel territorio rapallese. Essa si affacciava sulle saline rapallesi ed era confine delle mura del borgo. Oggi divide il centro storico dal lungomare.
  La prima chiesa, o meglio dire pieve sembra essersi costituita intorno al VII secolo, grazie alla comunità ambrosiana, intitolando il nuovo tempio religioso a Santo Stefano. Nel 1118 papa Gelasio I consacra, secondo una targa commemorativa presente nella basilica stessa, la nuova chiesa parrocchiale che diventerà nel tempo Basilica e sede della parrocchia centrale di Rapallo. Ad oggi conta una comunità di circa 18.000 fedeli, una delle più numerose comunità religiose del comprensorio della Diocesi di Chiavari. Tra le chiese più pregiate di Rapallo vi è di merito la Chiesa ed l'ex convento di San Francesco d'Assisi. La sua costruzione risale al 1519 grazie alla donazione del terreno ai Minori Osservanti che, insieme alla podestà rapallese, iniziano l'opera di edificazione. Il convento, adiacente alla chiesa, viene restaurato e ceduto ai Frati Minori nel 1601 per ordine pontificio di Papa Clemente VIII. Il 12 novembre del 1798 il convento adiacente la chiesa viene convertito in scuola primaria con l'insegnamento della lingua italiana ed elementi di calcolo basilari. Nel 1812 il governo imperiale napoleonico cede i due locali ecclesiastici all'amministrazione dell'ospedale di Sant'Antonio (quest'ultimo sede attuale del municipio). La scuola diventa così di proprietà ospedaliera che, dopo dieci anni di lavori per l'ampliamento, nel 1818 presenta l'edificio con nuove stanze adibite a dormitori per alunni ed insegnanti in una sorta di collegio scolastico. Nel 1850 la scuola - collegio diventa proprietà del comune di Rapallo, ceduto dall'ospedale di Sant'Antonio, dichiarando a tutti gli effetti l'edificio come Scuola e Collegio Reale. Per garantire l'insegnamento si sceglie di affidare la direzione scolastica all'Ordine dei Padri Somaschi tuttora insediati. Altre chiese sono state costruite in epoca molto più moderna, come la chiesa di San Gerolamo Emiliani (costruita intorno agli anni '60) o la chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere cittadino di Via Betti.
  Sicuramente il santuario mariano di Montallegro è una delle mete di pellegrinaggio più conosciute in Liguria e in Italia. Costruito nel 1558 ad un anno esatto dell'Apparizione della Madonna il 2 luglio 1557 è un pregiato santuario alle pendici del Monte Letho (ora Montallegro). Nei secoli scorsi oltre alla presenza delle numerose chiese in città e nelle frazioni, vennero costruiti e fondati diversi conventi e monasteri per alimentare la già presente vita monastica del luogo. Tra i più famosi e dichiarato monumento nazionale dal Ministero dei Beni Culturali vi è sicuramente il Monastero di Valle Christi costruito agli inizi del XIII secolo dai Maestri Comacini ed ufficialmente aperto all'ordine di clausura nel 1203. A causa di eventuali invasioni barbariche viene disabilitato nel 1568, con bolla papale di Pio V, trasferendo le monache nelle case vicine, lasciando all'abbandono l'edificio religioso. Il complesso appartiene ora al Comune e grazie alla costante pulizia è diventato teatro per manifestazioni culturali. Nel periodo estivo l'intero complesso monastico si trasforma in un palcoscenico teatrale all'aperto con pregiate rappresentazioni culturali presentate dai grandi maestri teatrali contemporanei. Nel XX secolo a causa delle guerre e dalla mancata presenza di nuove anime monastiche i monasteri vennero successivamente chiusi al culto religioso e ceduti al comune rapallese. Di grande pregio è l'ex Convento e Monastero delle Clarisse. La prima pietra dell'erezione del monastero venne posta il 24 dicembre 1633, ma i lavori di costruzione si prolungarono molto nel tempo, a causa della mancanza di fondi necessari. Solo nel 1670 il convento fu pronto ad ospitare le monache dell'Ordine di Santa Chiara da Montefalco, ma nuovi intoppi rimandarono il ritiro religioso. Il 4 luglio 1688 viene celebrata la prima messa nel monastero e l'anno seguente (1689) le monache poterono finalmente ottemperare la loro scelta religiosa di clausura. Appena due anni dopo, nel 1691, si registrarono i primi malcontenti locali, scatenando una sorta di polemica religiosa nella tranquilla cittadina. Il motivo delle polemiche era legato alla posizione del suddetto monastero, adiacente alla spiaggia, quindi, secondo gli abitanti, nel periodo estivo con bagnanti a vista dalle suore. Intervennero anche i Padri Francescani suggerendo che un maggior rialzo delle mura e lo sbarramento delle finestre, avrebbe permesso il trascorrere della vita monastica in completa tranquillità con la città. Il 3 luglio dello stesso anno le porte del convento si chiusero definitivamente, mandando in clausura le suore fino al 1902 dopo che il comune ne comprò i locali nel 1899. Il passaggio della nuova Aurelia decretò la demolizione, nel 1908, di un'ala del monastero e la sconsacrazione della chiesa presente nel convento monastico. Durante la Prima guerra mondiale diviene deposito di guerra e caserma reale provvisoria. Terminati i conflitti mondiali l'edificio subisce un notevole abbandono, fino al progetto del 1972 nella quale si convertiva l'ex chiesa nell'attuale teatro cittadino. Il convento diventerà dapprima scuola elementare per poi convertire l'area nell'attuale Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio (vedi paragrafo Musei).
  Il Cenobio di San Tommaso in località San Tommaso è parzialmente crollato lasciando solamente qualche rudere. La sua costruzione risale al 1159 o 1161, grazie a fondi provenienti da varie donazioni di Genova. Nel 1582 viene definitivamente sconsacrato, lasciando il monastero al completo abbandono. Nel 1450 la lebbra decima le prime vittime nelle podesterie di Rapallo e Recco, pertanto grazie alla notevole donazione di un appezzamento di terra da parte di un cittadino rapallese s'inizia la costruzione di un ricovero provvisorio, dedicato poi a San Lazzaro di Betania. Da qui il toponimo lazzaretto. Nel 1471 Papa Sisto IV accorpa tale ospedale con quello di Genova sotto il controllo dei Protettori di Pammatone. La peste miete più vittime del previsto, tanto da causare l'affollamento dell'ospedale stesso per tutto il 1475. Tra le persone malate anche il figlio del fondatore Giacomo d'Aste. Nel 1505 le condizioni dello stabile diventano fatiscenti, tanto da mettere mano ad un restauro accurato. Il vescovo di Novara ordina all'ordine di Pammatone, nel 1582, un immediato restauro del nosocomio, specie le parti esterne. I curatori però non eseguirono mai i lavori restaurativi, principalmente per motivi legati alla notevole spesa che, sempre secondo il vescovo novarese, a carico dell'ordine genovese. Attualmente lo stabile, di proprietà privata, non si presenta in ottime condizioni strutturali causando la non agibilità dei locali. In città sono presenti due oratori con relative confraternite, fondate intorno all'anno mille. L'Oratorio della Santissima Trinità, detto anche dei Bianchi, è sede della Confraternita dei Disciplinanti fondata nell'antica Pieve di Santo Stefano nel 1263. Adiacente alla chiesa l'Oratorio detto dei Neri per il colore delle vesti dell'antica confraternita. Tra i castelli presenti nella città ruentina il più famoso in ambito locale è sicuramente il caratteristico Castello sul mare. Edificato nel 1551, a seguito delle frequenti invasioni dei pirati, antistante lo specchio acqueo rapallese è stato dichiarato monumento nazionale e simbolo per eccezione della città.
  Il Castello di Punta Pagana, a San Michele di Pagana, è sede e dimora dei Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta. L'idea di costruire la nuova fortezza risale al 1625 per ordine del Doge di Genova, per ulteriore difesa del golfo tigullino, a carico dei capitanati di Chiavari, Recco e Rapallo e delle podesterie di Sestri Levante e Moneglia. La costruzione vera e propria si ebbe dopo la cessione del terreno nel 1627, ultimando i lavori di edificazione il 28 luglio 1631. Il maniero ha vita breve, dovuto alla notevole manutenzione, e il 15 febbraio 1644 il Senato della Repubblica di Genova ne chiede al castellano il disarmo completo. La paura però di nuove invasioni da parte dei pirati all'orizzonte fa si che nel 1660 il castello venga nuovamente dotato di tre cannoni, pronti per un eventuale attacco via mare. Sei anni dopo (1666) diviene sede dell'Ufficio di Sanità del comune rapallese, ma costretto al riarmo immediato nel 1684 dal Senato genovese a causa dei bombardamenti dell'esercito francese nello specchio acqueo antistante Genova. Il 1705 segna la fine definitiva del castello, abbandonato in quell'anno dal comune rapallese. il Palazzo Municipale, costruito in epoca medievale dapprima come ricovero ospedaliero successivamente convertito nell'attuale municipio. Le ville presenti nell'intero territorio comunale sono state costruite durante la Belle époque di fine Ottocento. Tra le più famose Villa Tigullio sede mondiale del Panathlon International, del Museo comunale del pizzo al tombolo e della civica biblioteca.
  Uno dei monumenti rapallesi più conosciuti trova spazio il Ponte detto d'Annibale costruito in stile romano. Non si conosce l'origine del nome, visto che Annibale il condottiero non passò certamente da Rapallo, tanto meno possa aver costruito un ponte. Gli storici identificano il ponte più con il Ponte sul Boate citato in molti documenti pervenuti. Sempre dalle fonti storiche si apprende che fu messo a restauro nel 1733 a causa delle numerose alluvioni che lo colpirono nei secoli passati. Con il passaggio dalla Repubblica di Genova al neo Regno di Sardegna arrivano finalmente i fondi per la deviazione del torrente Boate, passante sotto il ponte conclusi nel 1823. Il fiume viene deviato consentendo poi la costruzione della nuova strada collegante Rapallo con Santa Margherita Ligure. Il Chiosco della Musica inaugurato nel 1929 richiama lo stile Liberty. Voluto dagli emigranti rapallesi in America Latina per concerti bandistici, raffigura nella cupola i dodici musicisti più famosi della storia. Tra le raffigurazioni si riconoscono: Johann Sebastian Bach, Gaspare Spontini, Giovanni Battista Pergolesi, Domenico Cimarosa, Georges Bizet, Amilcare Ponchielli, Charles Gounod, Gaetano Donizetti, Claudio Monteverdi, Georg Friedrich Händel, Joseph Haydn e Giacomo Puccini. Purtroppo la vicinanza con il mare ha rovinato tale dipinto e solo un accurato restauro potrà riportare allo splendore il monumento. Il Monumento a Cristoforo Colombo, inaugurato il 21 maggio 1914 adiacente il porto pubblico, fu fortemente voluto dagli emigranti rapallesi nelle Americhe. L'opera, frutto della maestria dello scultore italo - argentino Arturo Dresco, fu finanziata completamente dagli emigrati a ricordo della loro patria natia. Si dice che il dito di Colombo proteso verso il mare indichi proprio il continente americano. Il Gazebo Ottocentesco del XIX secolo è situato nel cuore del centro storico. Utilizzato nel passato come sede del mercato ittico negli ultimi anni l'amministrazione comunale ha scelto per il gazebo un' importanza più dignitosa. Dopo un accurato restauro del tetto e delle parti in ferro è ora scelto come sede di manifestazioni culturali, mostre o altro.